24 settembre 2011

10 AGOSTO 2011 - FERRATA BRIGATA TRIDENTINA


Da qualche giorno sapevamo che quella di oggi sarebbe stata una gran bella giornata, la migliore da quando siamo qui. Infatti è così e alle 6, quando suona la sveglia, vedo il Piz Boè tinto di rosa. L’idea, quindi, di tornare sulla ferrata Tridentina (rispettivamente per la quinta, io, e la quarta volta il maritopreferito) si concretizza e alle 7 partiamo da casa, con la bellezza di una temperatira di 4°C, che unita a un venticello nient’affatto caldo, si obbliga ad accendere il riscaldamento in macchina.
Quando arriviamo al parcheggio di Colfosco, sulla strada che porta al passo Gardena, ci cambiamo le scarpe quasi battendo i denti. Partiamo alle 7.45 e alle 10.50 siamo su, in vetta, al rifugio Pisciadù. La ferrata è sempre meravigliosa e nonostante sia sempre la stessa resta veramente affascinante, impegnativa ma bellissima.
Non c’è che dire: da qualunque lato si osservi o si viva la montagna, questa apparirà sempre diversa, nuova, magnetica, ipnotizzante. Così sono per me questa ferrata e questi monti.
In vetta, a 2587 metri, la temperatura non è molto calda, nonostante il sole che per fortuna splende, così prendiamo la via del ritorno presto, alle 12.10, per la Val Setus, arrivando al parcheggio alle 13.35. Siamo molto soddisfatti della nostra prestazione e della giornata che ci sta accompagnando. Non c’è una nuvola e se compare, è solo per passare e dileguarsi velocemente. Decidiamo quindi di andare a fare un po’ di spesa e poi di stenderci al sole dei 1600, nel prato di Corvara. Torniamo a casa verso le 17 e alle 18.25 siamo già a tavola. Forse rischieremo di sentire la necessità di uno spuntino prima di dormire, ma non ce ne preoccupiamo: domani ci aspetta la penultima gita, in Val di Fassa, dalle parti delle Torri del Vajolet, insieme a tutto il parentame!

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