non è un romanzo, no, non è nemmeno una cronaca dei fatti di Algeria nel 1996.
sono pensieri che vengono dal cuore di Jean-Marie Lassausse da quando ha iniziato a conoscere da vicino la vicenda dei sette monaci di Tibhirine.
potrebbe essere un libro sul dialogo tra cristianesimo e Islam, ma non riesco nemmeno a definirlo tale, nonostante vi si trovino parecchi spunti in proposito.
non è un libro facile, ma nemmeno incomprensibile, solo per addetti ai lavori o dedicato a chi, come non sono io, conduce una vita contemplativa.
anzi penso proprio che, nonostante non sia un libro facile, sia destinato alla gente comune: a chi pensa che siamo tutti fratelli; a chi invece no, crede che con l'Islam non ci si possa parlare perché...non lo sanno nemmeno loro perché; a chi non ha idea di cosa sia la convivenza fra fedeli di religioni diverse.
un libro interessante, quindi, a cui faccio seguire Più forti dell'odio di Frère Christian de Chergé, priore del monastero trappista e vittima del rapimento del marzo del '96.
ho un po' timore di quello che troverò, ma devo per forza leggerlo, devo chiudere il cerchio.
Love,
MC
i libri che leggo, i pensieri che mi scorrono nelle sinapsi, la mia vita vissuta e qualche vaneggiamento sulla realtà...
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