29 maggio 2007

PROFUMI DOPO LA TEMPESTA


Ieri pomeriggio su Roma s'è scatenato un piccolo infernetto d'acqua.
Veniva giù che Dio la mandava, con vento e raffiche...
Sembrava un pomeriggio di metà ottobre più che di fine maggio.

Per la mia natura sostanzialmente neutra e tranquilla dinanzi ai fenomeni atmosferici, per cui non mi preoccupo nè mi lamento se piove, nevica, c'è vento o c'è il sole, non ho battuto molto ciglio, anche perchè in caso di emergenza all'orario di uscita avrei cmq avuto la protezione dell'ombrello e poi della macchina, per cui...

Una volta fuori, però, la mia reazione non è stata "neutra".
Il cielo si era rischiarato, pur con qualche nuvola sparsa qua e là, l'aria era frizzante e i colori nitidi e puliti.
Anche l'asfalto sotto i piedi lo sentivi pulito, spolverato; si distinguevano persino i colori della graniglia e nonostante il consueto traffico cittadino di via Tuscolana e limitrofi delle 17.30, in cui quotidianamente mi immergo, il tratto che ho percorso a piedi per raggiungere la macchina mi ha riempito i polmoni.

Profumi di pino, di resina, di terra bagnata...di natura viva mi hanno avvolto.
Ho percepito e aguzzato le narici: possibile che non l'avessi mai sentito prima? Non ho nemmeno allergie o cosa, per cui il mio olfatto funziona come si deve sempre, grazie a Dio...
Ne ho subito approfittato, respirando tipo aerosol, a pieni polmoni, fino in fondo, anche per essere davvero sicura che non si trattasse di una vampata giunta per caso fino a me...
Era proprio vero, invece, era tutta natura viva, lì, a portata di naso!

Poi ho fatto due più due: le ore di vento e pioggia avevano spazzato l'aria e reso più vivi i profumi degli alberi attorno.
Un piacere inestimabile e anCora una volta, come sempre più spesso mi capita, ho avuto la sensazione di trovarmi in un altro posto da quello in cui ero effettivamente.
Non più Roma Cinecittà ma un sentiero di montagna, da qualche parte nelle Alpi, a inizio luglio.

Che bello sarebbe poter usufruire di aria più pulita, per poter "sniffare", non solo dopo temporali persistenti, una sferzata di energia naturale e salutare, pura e vera!

22 maggio 2007

VIAGGIO


Ieri io e Marco abbiamo deciso dove andare in viaggio di nozze.

Tra le tante ispirazioni che avevamo, visto che gran parte del mondo ci è sconosciuta, ci siamo orientati per la costa Ovest degli Stati Uniti:

Los Angeles, Phoenix, Scottsdale, Grand Canyon, Lake Powell, Bryce Canyon, Zion Park, Las Vegas e ancora Mammoth Lake, Yosemite Park, San Francisco, Monterey, Carmel e Santa Maria...

Dodici giorni di tour, in cui percorreremo la bellezza di buone centinaia di kilometri al giorno...arrivando a tocare punte di 594...

Un american dream che per me si realizza; avevo sempre sognato, infatti, di andare da quelle parti in viaggio, per il primo viaggio con mio marito...ed eccoci qua, oggi ho prenotato e quindi noi il 7 ottobre decolleremo per l'oltreoceano.



BYE BYE!!!!!












18 maggio 2007

-4 MESI E MEZZO (e anche un po' meno...)


Pensando al fatto che tra 4 mesi e mezzo io e Marco convoleremo, penso a chi come me c'è già passato da un po', chi da poco, e a chi ancora ci deve passare...
C'è tanto da fare, perchè a meno di volersi sposare con solo i testimoni e il sacerdote presenti, di non voler mangiare/fare festa o farlo con cinque persone, di andare ad abitare in un igloo piantato in qualche campeggio...le cose da fare ci sono; soprattutto, come già ho detto altre volte, se non te le fai tu, non si fanno certamente da sole!

Ultimamente ho captato osservazioni...in cui viene osservato quanto appaia in qualche modo strano/assurdo/inutile pensare agli accessori del bagno, piuttosto che al tappeto o alla tenda, a tot mesi da quando fisicamente si entrerà in casa.

Non penso che sia strano/assurdo/inutile...semplicemente è quanto per esempio io e Marco, grazie a Dio, vogliamo/possiamo fare prima di abitare la nostra futura casa.
Una cosa fatta, non deve essere più fatta, per cui sono dell'opinione che quando si ha la possibilità di farla...perchè aspettare?
Tanto, se la si vorrà fare, fino a che non sarà completa, il pensiero ritornerà, ci si ritroverà "senza"...quindi...penso sia sensato fare una cosa quando se ne ha la possibilità.
Non condivido ma rispetto chi, per n motivi, prima di decidere di creare una famiglia aspetta di avere non un lavoro ma IL lavoro, non un tetto sotto cui stare ma IL tetto, non una macchina per spostarsi ma LA macchina...
Scelte personali, che nel nostro caso non sono state il parametro, lo spartiacque in base al quale decidere di fissare una data sul calendario.

Altrettanto è stato per alcuni dettagli, che a quanto pare riusciremo ad avere "in tempo" per quando entreremo in casa da famiglia.
E' vero, non sono necessari, nel senso che posso anche appoggiare il rotolo di carta igienica sul bordo della vasca, fino a quando non ho comprato il porta carta igienica, così come posso fare con gli asciugamani...ma che c'è di strano a spendere qualche ora da Leroy Merlin di sabato pomeriggio (sarebbe assurdo prendere il permesso dal lavoro...), insieme ad altre centinaia di persone, con la certezza di uscirne ubriachi, ma contenti e con un pezzo in più per la casa?

Forse non si comprende lo scervellarsi davanti ad una fila di accessori per il bagno a 5-6 mesi dal matrimonio...
Noi ci siamo passati, per esempio...e posso dire che lo scervellamento e l'ubriachezza da Leroy Merlin, data dal sabato pomeriggio, non sono state dettate dal "vogliamo/dobbiamo avere tutto prima di entrare", quanto dal "troviamo INSIEME quello che piace A TUTTI E DUE"...e chi ci passa quotidianamente, sa che mettere insieme due cervelli con gusti diversi, anche per un porta asciugamano, non è detto sia cosa immediata.
Visto e considerato poi che, a quanto si dice, si arriva al giorno fatidico spelati come patate in fatto di soldi...cerchiamo di misurare e distribuire gli euri di cui disponiamo equamente...avendo l'indispensabile in casa...dato in certi casi anche dal porta carta igienica appeso al muro del bagno!

08 maggio 2007

MI PIACE GUARDARE IL MONDO...

Fermarmi a guardare il mondo, nelle varie situazioni che la vita offre a noi esseri umani, è una delle cose che mi piace fare di più.
Per "guardare il mondo" intendo non visitarlo (anche se viaggiare è meraviglioso e lo farei costantemente) quanto, in questo caso, osservare le persone all'opera, alle prese con la vita, quella reale, magari senza essere vista.


Altro che Grande Fratello...molto, molto meglio. Vero.

Ricordo tanti momenti goduti a osservare, con traquillità e divertimento...
serate sul lungo mare di Ile Rousse, in Corsica...seduti su una panchina, a guardare il passeggio dei turisti alla ricerca di brezza marina, con un gelato in mano e gli infradito ai piedi, il marito vicino e i figli da ricorrere; riconoscibilissimi gli "appena arrivati" e ancora alla ricerca del colore di pelle tant agognato e chi invece già vacanziero da un po', perchè bello dorato e disteso;



i trekkiniani in arrivo o in partenza da un rifugio in montagna...le loro scarpe inadeguate, l'abbigliamento troppo pesante o troppo leggero, le mosse, l'atteggiamento, le frasi da "sono finito qui per caso e ora non so nemmeno come tornare a valle...forse rotolando?" o, al contrario, chi è arrivato fino lì con un preciso itinerario studiato, accompagnato da un modo di fare, di essere e di vivere la montagna molto chiari e definiti, immediatamente percepibili;

le persone in spiaggia...lunghe distese, sotto il sole tutto il giorno stile lucertola, immobili, in costante sudorazione ma immobili (ma non collassano?), neri come l'ebano, lucidi di olio extra vergine e meglio ancora depilati (vebbè le donne...ma l'ommini...), o le famiglie, che la domenica scendono in spiaggia o arrivano dalla città con forse l'intento di traslocare casa e giardino sulla sabbia, portandosi dietro non solo ombrellone e borsa frigo, ma anche tavoli, sedie, lenzuolo come contorno dell'ombrellone a mò di angolo privè e tutti gli attrezzi da giardino, concessi per quel giorno ai bambini, per i loro giochi marini;

chi sfacchina per chilometri lungo la battigia, forse intento a smaltire qualche etto, a trovare frescura nell'ora della digestione da panino, o più probabilmente a far passare il tempo muovendosi e chiacchierando;
o ancora i gruppi di ragazzi, muniti di asciugamano, casco, forse crema e certamente pallone, che allestiscono un'immaginaria porta vista orizzonte (mica stupidi), in cui a turno tutti si cimentano in rovesciate alla Kaka, colpi di tacco alla Totti e parate alla Buffon.

E che dire degli automobilisti? l'argomento l'ho già trattato in un precedente post, anche se ci sarebbe da nascondersi dietro il palo di un semaforo a caso, in una qualche via di Roma ben frequentata, e osservare, sbirciare, curiosare...e se ne vedrebbero non di belle ma di spettacolari!

Altra categoria degna di nota è la gente in metropolitana, dove gli spazi e i comportamenti si modificano e si adeguano alla ristrettezza del luogo, agli spazi personali ridotti e alla vicinanza forzata con persone sconosciute.
In metro c'è da divertirsi...
Mi è capitato più volte di avere compagni di viaggio presi da sonno fulminante, placidamente addormentati e con la testa ciondolante, ma semovente agli scossoni del treno; altri addirittura tranquillamente lanciati verso la fase REM con tanto di russata, senza inibizioni e senza ritegno, per la gioia dei vicini, che altrettanto tranquillamente avevano deciso di ridere in faccia al dormiente in questione (era un po' difficile riuscire a trattenersi, confesso di aver riso anche io!)... la maggioranza, per fortuna di tutta la collettività, opta per la sana lettura di un giornale o di un libro (me faccio certe letture...) o attendendo la stazione di arrivo facendo niente, catalogando borse, scarpe, pantaloni, mani, 24 ore, stringhe, capelli, occhiali...ma sfuggendo gli occhi non appena "scoperti" dall'oggetto dell'analisi.

E' bello guardare il mondo...
Si scopre tanto, si impara tanto; spesso vediamo noi stessi negli altri, possiamo renderci conto di cosa gli altri vedono in noi quando vediamo in altri attegiamenti che sono anche nostri.

L'altro, anche qui come per tutti gli aspetti del vivere, ci può essere di enorme aiuto facendoci da specchio...
Bello, no?

07 maggio 2007

UN LUNEDI' DI PENSIERI LEGGIADRI


Questa mattina mi sono alzata con la voglia di tornarmene a dormire (in realtà non mi sarei mai alzata, come tutte le mattine, per altro...) e ho fatto il tragitto Grottaferrata-Roma Cinecittà in pullman (la Punto che ho in dotazione serviva alla famiglia) con la grinta di un bradipo, con l'emme-pi-tre nelle orecchie, facendo zapping da una canzone all’altra tipo come quando si ha il telecomando in mano e davanti al televisore non si sa decidere cosa e se guardare.

In qualche modo sono arrivata a destino, e lì, come da qualche mese a questa parte, ho iniziato la giornata.
Ho lavorato molto, nella norma posso dire (non ci annoiamo mai, per la verità, negli ultimi tempi...), ma oggi ho lavorato con le testa decisamente affollata da molti pensieri….oltre quello lavorativo.

Il più ricorrente di questi si è dimostrato essere quello che tra 5 mesi, oltre all'essere sposata con Marco da ben 9 giorni, saremo forse in qualche parte del mondo oltreoceano Atlantico...e la cosa mi è piaciuta.
Non abbiamo ancora deciso definitivamente la meta, siamo in conclave e a breve vorremmo/dovremmo eleggere il prescelto, ma ovunque saremo da neo sposi, qualunque sia il Paese che per primo ci vedrà insieme come famiglia, sarà lo stesso.

Per due che non hanno visto molto del mondo e per giunta insieme, ogni angolo va bene, è solo uno dei tanti da dove cominciare...forse è anche per questo che non abbiamo del tutto le idee chiare su cosa scegliere!

04 maggio 2007

LIVE FROM "Vita quotidiana"


Mi sembra di apprendere sempre di più, vivendo quotidianamente la vita che ho in dono, quanto i rapporti affettivi dettati da forza, passione e amore, siano in realtà i più fragili.

Ogni reazione è sempre in balia dell’agire, del parlare, del muoversi, del fare dell’altro; non si tratta di dipendenza reattiva, quanto di elevato livello di sensibilità all’altro e al suo agire, dire, muoversi, fare…

Non appena Marco agisce, parla, si muove, fa qualcosa in maniera inaspettata, che il mio cervello non ha ancora catalogato e che quindi non riconosce, scatta in me una reazione, solitamente mentale, dove istintivamente inizio a domandarmi, a chiedermi, a chiudermi, a pensare, a supporre…«…così ha fatto e -come direbbe il mio amico Berardo- “quello è!”…e se “quello è”…ci deve essere un motivo».
Lo stesso accade a lui se io creo qualcosa di me che lui non ha ancora visto, sentito, provato; anche lui si domanda, si interroga, suppone e crede…perché i dati parlano chiaro…e “quello è!”.

E’ impossibile, però, ragionare come se avessimo in mano un catalogo; qui non stiamo parlando di una vacanza, un pacchetto che mi propongono e che io se apprezzo compro (è l’argomento di questi giorni, in campo preparativi matrimoniali!); non siamo dentro un discorso standard, in cui sono in ballo costanti sempre e cmq tali…qua ci sono di mezzo persone; persone, mosse dall’amore certamente, ma persone, che per definizione sono in costante cambiamento.

L’altro (io) è (sono) sempre diverso, inaspettatamente, sconvolgentemente, meravigliosamente, inesorabilmente, costantemente, positivamente e negativamente sempre diverso; così è da quando è (sono) venuto al mondo e così sarà per i giorni che avrà (avrò) da condividere col resto del genere umano su questa terra.
Sempre diverso ma sempre tanto uguale…non si spiegherebbero sennò le paturnie mentali dinanzi ad exploit…inaspettati.

Cercare di capire pur non avendo nessuna idea e nemmeno chiara della faccenda; avere pazienza; comprendere; saper aspettare; accettare; ricordare cosa fa felice l’altro; perdere l’idea che si aveva di fare, dire, andare…

Amare. Come vorremmo essere amati noi.

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