30 luglio 2010

VALIGIE PRONTE

la quipresente e il maritopreferito hanno ancora 7 ore prima di prendere e accendere i motori, puntando il muso dell'alfa romeo verso il nord.
nel frattempo su roma si sta abbattendo uno dei temporali più violenti degli ultimi mesi (di certo uno dei pochi, se non l'unico, di questa estate 2010) che quando ha pensato bene di iniziare? quando una seconda tranche di bagagli era sulla schiena dei due, pronta per essere caricata in auto. per l 'appunto, scesi quattro piani di scale a piedi, arrivati davanti al portone, l'acqua -iniziata evidentemente 30 secondi prima altrimenti non sarebbero proprio usciti dalla porta- era troppo forte e obliqua per pensare di stare all'aperto ad armeggiare davanti al portabagagli, per cui gira i tacchi e torna su. quattro piani di scale carichi di roba sono stati un toccasana per inizare meglio la digestione!
poi gli ultimi convenevoli attorno alla tavola della cena, lavaggio piatti e quattro chiacchiere sul cosa manca ancora, dove lo metto questo, l'hai preso quello.

a un tratto il MP ha proposto la colazione al bar, domattina.
questo è quanto:

"domani potrmmo fare colazione al bar, così non dobbiamo lavare niente, solo vestirci e uscire e, anzi, mettiamo via stasera detersivo e spugna dei piatti"
"...ma se non mangio prima di uscire, qualunque ora sia, io svengo..."
"..."
"...e chissà dove lo troviamo un bar aperto alle 4 di mattina!..." (perchè l'intenzione è quella di accendere i motori a quell'ora)
"...e allora quando ci alziamo mangiamo una merendina, ci beviamo un bicchiere di succo e andiamo..."
"..."
"poi, verso le 8, quando FORSE ti sarai svegliata, ci fermiamo e mangiamo seriamente"
"com'è che sai già come andrà a finire?"
"...beh, la storia mi dice che..."

il MP sa benissimo e quasi meglio della QP -che prova a credere che questa volta possa, non si sa come, essere diverso- che ella domani, dopo la sveglia-trauma a cui sarà sottoposta, salirà in macchina chiusa nella felpa, cintura di sicurezza d'ordinanza al suo posto e...ciao. dopo qualche ora risorgerà dal letargo e allora sì che prenderà parte alla vita dell'abitacolo di metallo col muso puntato a nord!

29 luglio 2010

VACANZE E VALIGIE

inizia l'impacchettamento vacanziero, non manca più molto alla pausa tanto attesa e sospirata e la casa è un po' tutta invasa da zaini, pantaloni lunghi, scarpe, scarponi, bastoncini da trekking, cartine, libri di ferrate...
anche quest'anno la quipresente e il maritopreferito andranno in montagna, nelle Dolomiti, a 1700 metri.
negli ultimi giorni le temperature romane si sono decisamente date una regolata ma non sarà male avere scarpe chiuse nei piedi, maniche lunghe, giacca a vento addosso...
la QP, pur soffrendo il freddo, non vede l'ora di avere i brividi addosso, di stare in casa con le finestre chiuse, dormire con il piumone, bere una tisana calda dopo cena...
non troppe aspettative, però. quello che è certo è che ci sarà un grande riposo, sia che si abbia bel tempo o meno.
...e buone vacanze a voi!

22 luglio 2010

MARE, CALDO E CERVELLI IN COTTURA

come preannunciato, lunedì la quipresente e il maritopreferito, insieme alla cognata della QP nonchè sorella del MP, sono andati ad Aprilia (LT) a celebrare l'amore di Chiara e Julian. sudata magna, di quelle coi controfioccchi. la QP ha decisamente migliorato il suo record personale di liquidi emessi, prontamente reintegrati durante il pranzo, bevendo tutto il bevibile tranne l'alcol.
da martedì ha potuto poi godere di altri due giorni di ferie che, insieme al giorno libero di cui gode quest oggi, la stanno tenendo lontana dal sacro dovere da cinque giorni. domani tornerà in trincea, ma come antipasto vacanziero montanaro non c'è male. soprattutto per il colore preso, nonostante la protezione 50+ imposta dalla dermatologa.
questi due giorni di libertà sono stati spesi in spiaggia all'insegna dell'ozio, del far niente, del passare da sole all'ombrellone, in quel del litorale romano.
come sempre in queste situazioni, c'è stata più di una occasione per osservare l'umanità attorno, non tanto per gli addominali sfoggiati o la ciccia esposta senza problemi, quanto per i cervelli. è evidente che il caldo dia alla testa, che la materia grigia, superata una certa temperatura, frigga e crei qualche problema, qualche ingrippamento del sistema operativo, ma ieri dopo mezza giornata di sopportazione la QP avrebbe preso provvedimenti verbali. poi, sempre per il motivo di cui sopra, ha lasciato perdere; non si sa mai come possano reagire persone col cervello già ingrippato...
i fatti hanno avuto come protagonisite donne: madri con sederi così pesanti incollati al lettino che urlano al figlio, lontano venti metri, raccomandazioni di cui lui se ne strafrega (e la madre, indispettita, ha anche il coraggio di urlare ma sei sordo?); amiche che infilano cinque parolacce ogni mezza parola, parlando dei fatti loro a voce alta, quando nessuno ha chiesto loro condivisione e dibattito collettivi...
per fortuna a metà giornata è arrivato il MP, direttamente dal lavoro, a portarle un po' di sollievo e compagnia, comunque sia la QP ha capito due cose importanti:
1- quando avrà dei figli, avrà la molla sotto il sedere e andrà a richiamarli da dieci centimetri, ovunque si troverà;
2- continuerà a parlare e far parlare a voce medio-bassa chi è con lei: i suoi affari resteranno suoi e non a disposizione automatica dei bagnanti vicini!

17 luglio 2010

SAUNE...MATRIMONIALI


fa caldo, si suda facendo niente e con il minimo sindacale addosso in fatto di vestiario. il caldo rallenta le funzioni mentali, la capacità di programmare eppure la quipresente e il maritopreferito sanno già da ora (da un bel po', veramente) che lunedì 19 si faranno una sudata di quelle epocali. soprattutto il MP.
eh sì, perchè Julian e Chiara convoleranno a nozze niente meno che alle 10.30 di mattina, in quel di Aprilia (LT) e vista la fortuna che le donne hanno, in estate, di poter andare a un matrimonio a braccia scoperte e piedi più o meno liberi, altrettanto sfortunati sono i loro uomini che, costretti in calzettoni, scarpe chiuse e camicia-giacca-cravatta, sono destinati a fare qualche ora di sauna forzata. il padre della QP è da giorni che consulta il meteo su quel pezzo di Lazio e, c'è da scommetterci, avrà cominciato a fare scorta di sali minerali da qualche settimana! che poi il MP è ligio-ligissimo al dovere e non si toglierà la giacca se e solo dopo che lo sposo lo farà. come quella volta a Cognola, sopra Trento, quando Giovanni, lo sposo del giorno, si liberò della suddetta e il MP -a quel tempo ancora fidanzatopreferito- si sentì autorizzato a fare altrettanto, dopo aver comunque rilasciato litri e litri di liquidi dal lato fronte, amorevolmente asciugati dalla QP.
il lato buono della faccenda è che entrambi, la QP e il MP, sfrutteranno per l'ennesima volta vestiti da cerimonia rispettivamente per la quinta e sesta volta e ciò è consolante oltre che, lasciateglielo dire, bello, visto che la QP è pazzamente innamorata del vestito che indosserà!

14 luglio 2010

DOVE PASSA IL PRETE


il caldo su roma di questi giorni sta sfiancando la quipresente. soffre il freddo, quando ha freddo sta male ma di gran lunga lo preferisce: dal freddo ci si difende in qualche modo, dal caldo no. o almeno, non è sempre possibile. e in questi giorni non è possibile. non può andare avanti e indietro sulla metro A di Roma per godersi la frescura grazie all'aria condizionata, e nemmeno stare tutto il giorno in ufficio. il suo contratto part-time non glielo consente. l'unica, quindi, è ridurre i movimenti al minimo, stare ferma il più possibile e col ventilatore acceso.
solo che in casa qualcosa da fare ogni tanto capita, che sia stirare due magliette o cucinare o cosa. così questa mattina s'è fatta coraggio e ha preso in mano l'aspirapolvere, limitantosi però a pulire dove passa il prete, cioè al minimo sindacale, tanto da poter assicurare alla casa un aspetto decente.
nel frattempo, tra un giro di ventilatore e l'altro, la QP non vede l'ora di essere a 1700mt e provare l'ebrezza del freddo, dei brividi, delle scarpe chiuse, del maglione infilato quando va giù il sole, delle finestre chiuse, dell'acqua calda nella doccia...

07 luglio 2010

ABBRACCIA LA VITA

la quipresente è a casa. giorno libero e per una serie di motivi ne approfitta un po' più del solito per riposarsi. non sta facendo niente da quando si è alzata, se non stare sotto il getto del ventilatore, mangiare frutta, bere acqua. per compagnia ha sintonizzato la tivù su rai3. c'è il grandissimo signor Mirabella a condurre Cominciamo Bene Estate. conosco Mirabella anche fuori dallo schermo piatto, spesso ha presentato concerti della banda dell'EI, e mi è simpatico da sempre. anche per questo sto guardando la sua trasmissione. la sua partener conduttrice, il cui nome mi sfugge, è proprio carina. non ha nè gambe nè seno in vista eppure è bella e brava (ma questo è un altro capitolo).
oggi si parla di sicurezza stradale, questa quasi sconosciuta per una bella fetta di cittadini, almeno da quanto vede la QP come pedone e automobilista, e sono stati trasmessi alcuni spot pubblicitari per sensibilizzare all'uso del cervello quando si sta al volante.
uno di questi, è questo. ed è inglese, trasmesso nel Regno Unito.
io mi sono quasi commossa. senza quasi.

buona visione.

06 luglio 2010

COCA-COLA E GOAL

martedì sera con la tivù sintonizzata sulla partita URU-NED (Uruguay-Olanda), per ora e forse per sempre fermi sul risultato di 1-3. la quipresente d'istinto tiene per l'URU, il maritopreferito per la NED; per un fatto storico, dice. mah. storia o geografia che sia, le sta più simpatico l'URU ma visto e considerato che a quanto pare non andrà in finale (nel frattempo mentre scrive c'è stato il II goal dell'URU!!! vuoi vedere che questi sud-americani-con-cognomi-italiani la sfangano???), tra NED e l'altra finalista che si deciderà domani, la QP tiferà per gli altri.
comuqnue, vincitori o vinti a parte, poco fa è andato in onda uno spot della coca-cola a tema che la QP non ha potuto fare a meno di apprezzare moltissimo.
è questo (mi scuso per la lingua inglese narrante ma non ho trovato la versione italiana):



e le piace per le immagini dei calciatori. per un attimo sembra che il calcio sia uno sport solo felice, vitale, leale, non pieno di magheggi, di soldi, di teste gloriose che se non corressero dietro a un pallone chissà dove sarebbero...e i tifosi sugli spalti sembrano amiconi con tutti e anche con quelli dell'altra squadra, persone che vanno allo stadio per rilassarsi, per ridere, per scaricarsi dalle tensioni settimanali, ma non imprecando contro gli avversari, smontando i sedili degli stadi, prendendo a bastonate qualcuno, lanciando petardi...

poi alla fine di questo bel montaggio si scopre che il committente di cotanto messaggio umanitario è la coca-cola e la QP arriccia il naso: perchè non fare spot del genere per promuovere la bellezza dell'andare a vedersi una partita di calcio per il gusto di vederla e non per una bevanda che, tra l'altro, proprio consigliata dal medico non è?

05 luglio 2010

DI BUON SENSO E CINQUE SENSI


giorni fa, in macchina in mezzo al traffico di Roma, la quipresente e il maritopreferito si sono ritrovati a mugugnare sul senso civico dei loro concittadini. da lì a spostare la chiacchierata su argomenti più ampi è stato un attimo.
servono le regole, le punizioni, occhei, ma bisognerebbe cambiare la mentalità, ribaltare la cultura: le regole le rispetto perchè è giusto farlo, non perchè sennò mi fanno un mazzo così...il buon senso dovrebbe essere all'ordine del giorno diceva la quipresente. il maritopreferito, annuendo, non s'è fatto scappare una battuta delle sue, ovvero quale è il tuo senso buono? e la QP, cogliendo la palla al balzo, c'ha pensato un po' su e ha deciso all'unanimità che il suo senso buono sia, senza ombra di dubbio, l'olfatto, subito seguito dalla vista.
l'olfatto perchè, come già le è capitato di raccontare, le basta un profumo, un odore, una minima stimolazione del suo naso per ricordare eventi del passato, ritrovarsi in testa immagini, persone e momenti della sua vita.
in questi giorni i tigli sotto casa hanno rilasciato i semi, insieme alle fogie lunghe, ormai ingiallite, ricoprendo il maricapiede di un tappeto giallo e ogni volta che la QP ci passa sotto si ritrova immediatamente a Cassano, nel giardino di quella che fu casa di campagna dei nonni materni per circa quarant'anni. quattro erano i tigli, enormi, che riparavano la casa dalla calura estiva e quattro milioni saranno stati i chilometri che lei, insieme al fratello, avrà fatto in bicicletta in quel giardino nei giorni estivi trascorsi là, a luglio, a far compagnia ai nonni, per cui quel profumo è rimasto bene impresso nelle sue narici.

poi la vista, dicevo, perchè, nonostante un paio di lenti abitino sul suo naso da circa 26 anni, è una femmina. e in quanto femmina non può non avere un raggio visivo che va oltre, che vede in mezzo alla folla, che capta un dettaglio, che coglie una differenza (tipo: il verde mela non è semplicemnete verde, che-che ne dicano i maschi!) o che sa riconoscere una sfumatura (tipo: il viola e il fucsia sono due colori diversi, sempre che-che ne dicano i maschi!).

03 luglio 2010

DESIGN

girovagava per blog, cliccando sui link, a destra e a manca.
poi la quipresente ha visto scritto design nella barra di blogger e ha pensato di farci un giro. detto fatto, in cinque minuti ha deciso che doveva dare una nuova botta di rinnovamento al suo diario digitale. non è stato facile scegliere tra le tante foto proposte -le sue conoscenze informatiche non la spingono al punto di caricarne una sua, che pure ne avrebbe, tra le moltissime belle scattate in questi anni. non ha avuto dubbi sull'andare dritta come un fuso verso la sezione natura, ha esitato solo nello scegliere tra acqua di mare e profili di montagna. entrambi le piacciono, è nata e cresciuta al mare ma ultimamente, come si saprà, si sta appassionando molto alle vette, per cui alla fine ha optato, come primo cambiamento, per questo panorama. l'ha fatto pensando che tra un po' anche lei e il maritopreferito avranno gli occhi pieni di roccia dolomitica, di prati verdi, di cavi metallici e moschettoni, cartine e bastoncini da trekking...e non è un pensiero che le fa male perchè, come disse un tale l'attesa del piacere è già piacere.

02 luglio 2010

TV E RELAX



certe volte la televisione, con le sue proposte da palinsesto, aiuta il rilassamento mentale. diciamo che è abbastanza difficile trovare programmi che stimolino la concentrazione da studio universitario o progetto ingegneristico, visto quello che circola, ma qualche volta, grazie a Dio, ci si imbatte in qualcosa di decente. per la maggiore, però, la tivù aiuta il rimbecillimento mentale! occhei, questo è appurato.
la mamma della quipresente utilizza le televendite di tappeti su reti locali romane, con volume basso quanto basta, per favorire la pennica del dopo pranzo; il maritopreferito (senza volere, per carità), dorme dopo n tempo che è davanti allo schermo ultrapiatto (leggi stravaccato sul divano rosso), che ci sia un documentario di Piero Angela, uno spaghetti western o star wars.
questa sera, però, la QP ha provato l'utilità della leggerezza dei programmi tv, nella fascia 20-21.20 (i venti minuti sono fondamentali!). dopo aver cenato ed essersi informata sugli eventi italiani e regionali da rai3, s'è stravaccata sul divano rosso di cui sopra (il MP è in trasferta!) e s'è fatta attraversare il cervello per dritto e per traverso prima da blob, poi da Second Chance (made in France) visto fino ad ora un paio di volte, e a seguire da Renegade, con Lorenzo Lamas. insomma, un via vai di immagini e trame più o meno decenti passate davanti alla retina, con il cervello acceso quanto basta.
il fardello mediamente pesante che si portava sul groppone dopo una settimana di lavoro normale s'è dileguato (non era tutto 'sto mattone, in realtà) ed ora, visto quello che succede attorno, ha deciso che chiude tutto e, sempre lunga sul solito divano, si guarda la sua attrice preferita Julia Roberts che scappa coi vestiti da sposa!

01 luglio 2010

DI TERREMOTI E CENSURA

mi è stato inviato. non posso non diffondere; che vuole copi e incolli senza timore.

Ieri mi ha telefonato l'impiegata di una società di recupero
crediti,per conto di Sky. Mi dice che risulto morosa dal mese di
settembre del 2009.

Mi chiede come mai. Le dico che dal 4 aprile dello scorso anno ho
lasciato la mia casa e non vi ho più fatto ritorno. Causa terremoto.
Il decoder sky giace schiacciato sotto il peso di una parete
crollata. Ammutolisce.
Quindi si scusa e mi dice che farà presente quanto le ho detto a chi
di dovere.
Poi, premurosa, mi chiede se ora, dopo un anno, è tutto a posto.
Mi dice di amare la mia città, ha avuto la fortuna di visitarla un
paio di anni fa.
Ne è rimasta affascinata. Ricorda in particolare una scalinata in
selci che scendeva dal Duomo verso la basilica di Collemaggio.
E mi sale il groppo alla gola. Le dico che abitavo proprio lì. Lei
ammutolisce di nuovo. Poi mi invita a raccontarle cosa è la mia città
oggi.
Ed io lo faccio.
Le racconto del centro militarizzato.
Le racconto che non posso andare a casa mia quando voglio.
Le racconto che, però, i ladri ci vanno indisturbati.
Le racconto dei palazzi lasciati lì a morire.
Le racconto dei soldi che non ci sono, per ricostruire.
E che non ci sono neanche per aiutare noi a sopravvivere.
Le racconto che, dal primo luglio, torneremo a pagare le tasse ed i
contributi, anche se non lavoriamo.
Le racconto che pagheremo l'i.c.i. ed i mutui sulle case distrutte. E
ripartiranno regolarmente i pagamenti dei prestiti.
Anche per chi non ha più nulla. Che, a luglio, un terremotato con uno
stipendio lordo di 2.000 euro vedrà in busta paga 734 euro di
retribuzione netta.
Che non solo torneremo a pagare le tasse, ma restituiremo subito tutte
quelle non pagate dal 6 aprile.
Che lo stato non versa ai cittadini senza casa, che si gestiscono da
soli, ben ventisettemila, neanche quel piccolo contributo di 200 euro
mensili che dovrebbe aiutarli a pagare un affitto.
Che i prezzi degli affitti sono triplicati. Senza nessun controllo.
Che io pago ,in un paesino di cinquecento anime, quanto Bertolaso
pagava per un appartamento in via Giulia, a Roma.
La sento respirare pesantemente. Le parlo dei nuovi quartieri
costruiti a prezzi di residenze di lusso.
Le racconto la vita delle persone che abitano lì. Come in alveari
senz'anima. Senza neanche un giornalaio. O un bar.
Le racconto degli anziani che sono stati sradicati dalla loro terra.
Lontani chilometri e chilometri.
Le racconto dei professionisti che sono andati via. Delle iscrizioni
alle scuole superiori in netto calo. Le racconto di una città che
muore.
E lei mi risponde, con la voce che le trema.
" Non è possibile che non si sappia niente di tutto questo. Non potete
restare così. Chiamate i giornalisti televisivi. Dovete dirglielo.
Chiamate la stampa. Devono scriverlo."
Loro non scrivono , voi fate girare.

PARIGI - III PARTE


ci riprovo.
ho finito di pulire la casa, il pranzo (moscardini in umido) è prontissimo e non resta altro che andare avanti col racconto parigino, che non credo finirà oggi.

ciò che più ha affascinato la quipresente, ma anche il maritopreferito, è stata lei, la Tour Eiffel. vista da lontano la prima mattina appena usciti dal museo della refurtiva (=Louvre) in direzione Champs Elysees, l'abbiamo ri-incontrata arrivando col battello durante il tour notturno sulla Senna, la sera stessa. apparentemente piccolina ed esile se vista da una certa distanza, sono rimasta affascinata dalla sua imponenza, dalla stazza, dalla larghezza degli archi che si formano tra un pilastro e l'altro, dalla verticalità, dall'ingegnosità di Eiffel nel pensarla. sotto questi archi c'è un mondo a parte: turisti in coda alle biglietterie per salire fin su, diverse centinaia di vu cumprà -che chissà come si chiamano in francese- che vendono portachiavi e miniature della tour (e qui il MP ha fatto la seguente riflessione: se venissimo qui con portachiavi e miniature di Colosseo e San Pietro faremmo i miliardi, giacchè saremmo quelli originali e senza concorrenza!). siamo arrivati a toccarla passando dal Trocadero, snobbato dai più e preso solo come punto di transito panoramico perchè offre una vista meravigliosa, da cartolina, sulla Tour. lì, tra tutti i mila turisti che passavano non abbiamo chiesto a nessuno di farci una foto con lei sullo sfondo, fatto sta che ne abbiamo cinque e tutte sghembe: una con la punta tagliata, una storta, una con me per metà...
ci siamo saliti la sera successiva, gustandoci il panorama e la città che lentamente si accendeva e venendo via che tutto sfavillava. due ore a girare in tondo sull'ultimo avamposto, dove c'è un bagno e un gabbiotto tipo bagarino dello stadio che vende 10 cl di champagne in flute di plasitca a 10€...



poi c'è stato Montmartre, carino, molto colorato, pieno di gente e che il MP ha definito un po' sanmarinizzato, come se avesse sempre vissuto tra San Marino e Montmartre. locali da turisti con seduta e schienale delle sedie rosso-bianco-blu, camerieri vestiti da stereotipo dell'artista di Montmartre nel mondo, prezzi esorbitanti. abbiamo pranzato seduti su una panchina con una crepe salata, per poi deliziare il nostro palato con due bignè XL al cioccolato e alla crema che ancora adesso ricordo che gusto anno!
una certa delusione ce l'ha data invece il Moulin Rouge, che ti immagini sia chissà cosa perchè l'hai visto nel film e invece da fuori è lì, rosso certo, ma poco significativo. sembra quasi finto, una scenografia hollywoodiana rimasta in piedi dopo le riprese come si fa per i film di maggior successo. sarebbe da vedere di sera, illuminato e con le pale in movimento, ma era giorno, eravamo stanchi e forse abbiamo apprezzato poco.
abbiamo visto e toccato con mano Rue de Pic e il caffe de 2 moulins, quello de Il favoloso mondo di Amelie. il MP c'è partito da Roma col pensiero di andare a vederlo sia dentro che fuori e così abbiamo bevuto l'ennesimo caffè francese -che non deve essere paragonato al nostro espresso, benchè loro lo chiamino così, perchè sono due cose diverse, come l'acqua e il vino- e constatato che è tutto rimasto come nel film. in verità prima delle riprese il locale era sulla via del fallimento, grazie all'uscita del film è ritornato sulla cresta dell'onda e cosa ha pensato di fare il propietario? rinnovare i locali con i soldi che aveva fatto. pessima idea: chi passava di lì a iniziato ha lamentarsi e a protestare: rivoleva il caffè di Amelie. detto fatto, ri-rinnovo del locale, ritornando al passato e all'estetica resa famosa dal film.
adesso, ed è da quando siamo tornati che lo dico, voglio rivedermi quel film. farà tutto un altro, bellissimo effetto rivedere quei posti!

foto del MP

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