ci sono scritti di Frére Christian, testi di sue omelie, lettere sue e dei suoi fratelli monaci, con i quali ha condiviso anni di monachesimo fino al rapimento e alla morte.
è un libro che incoraggia il dialogo interreligioso tra cristianesimo e Islam, perché questi monaci l'hanno vissuto, sperimentato nella loro permanenza a Tibhirine.
lo stesso Frére Christian l'ha scritto nel suo famoso testamento spirituale:
(...) In questo “grazie” in cui tutto è detto,
ormai della mia vita, includo certamente voi, amici di ieri e di oggi, e voi,
amici di qui, insieme a mio padre e a mia madre, alle mie sorelle e ai miei
fratelli, e a loro, centuplo regalato come promesso! E anche te, amico dell’ultimo minuto che non avrai saputo
quel che facevi. Sì, anche per te voglio questo “grazie”, e questo “a-Dio” nel
cui volto ti contemplo. E che ci sia dato
di ritrovarci, ladroni beati, in Paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, di
tutti e due. Amen! Inch’Allah.
non è un libro da ombrellone, no, ma mi ha fatto piacere leggerlo per sapere da vicino.
Ieri ho iniziato La notte di Elie Wiesel.
centododici pagine di storia vera tra Auschwitz e Buna, raccontate da un sopravvissuto. ne ho lette novantasette in un pomeriggio, mi sono dovuta fermare per forza maggiore...
Love,
MC
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