23 ottobre 2017

+31 *** QUANDO L'AMORE NASCE IN LIBRERIA *** VERONICA HENRY (o della fine del trentunesimo libro nel 2017)

e' stato un piacere leggere questo romanzo.
una storia rilassante, piacevole e dal quale farsi portare. che poi dovrebbe essere lo scopo di ogni romanzo: portarci via con sé.

la Henry ci parla di gente diversa che per un motivo o un altro ama i libri; uomini e donne che amano qualcuno che ha amato i libri e ai quali ha dedicato tutta la sua vita; individui che ritrovano il motivo del loro esistere e dell'essere accanto a una persona in particolare, grazie ai libri; donne che ritrovano lo scopo della loro vita grazie ad una libreria...

insomma, l'amore nasce in libreria o comunque attraverso un libro. può succedere, sì.
forse è un così bel romanzo proprio per questo: è plausibile, concreto. potrebbe succedere a chiunque. magari è già successo.
per me libri e amore sono intrinsecamente collegati, lo sono sempre stati ma ultimamente più che mai. 💗

da Quando l'amore nasce in libreria

e così come mi è stato consigliato, lo raccomando a mia volta, sì, proprio per la sua piacevole semplicità; si scioglie velocemente e con piacere, come un sottile pezzo di cioccolato finissimo in bocca...

ieri sera ho preso in mano una pietra miliare della letteratura, Fahrenheit 451 di Ray Bradbury... perché sì, devo anche pensare a consolidare le fondamenta della mia conoscenza. 😉

Love,
MC


10 ottobre 2017

+30 *** LA PICCOLA CASA DEI RICORDI PERDUTI *** HELEN POLLARD (o della fine del trentesimo libro nel 2017)

qualche ora fa avevo detto che sarei arrivata in fondo a questo romanzo da femmine e in effetti è successo e in tempi inaspettati. 
nonostante la storia molto leggera e a tratti poco credibile, questo libro mi ha fatto da salvagente, oggi pomeriggio. l'ho preso in mano intorno alle 15.30 e si è fatto leggere fino alle 19 inoltrate, portandomi alla fine. 

mi ha fatto da salvagente da un pomeriggio che si sarebbe ridotto a un ammasso di pensieri negativi, tossici che lévati. e invece la sua trama leggera come lino a tratti scadente, mi ha distratto da rabbia, astio, risentimento, fastidio ma anche interrogativi, dubbi e domande che mi sarebbero vorticosamente girati in testa mettendomi al tappeto. in queste quattro ore di lettura forsennata il cervello è stato spento al punto giusto, al punto necessario per seguire il filo della storia, per anche notare certi particolari o descrizioni (e infatti qualcosa ho annotato, come mio solito...) ma non per ascoltare tutto il resto che invece...è tornato a farsi largo, in un attimo, in testa, a lettura finita. nemmeno l'ascolto di Radio2 cenando è servito a qualcosa...

riconosco quindi a questo romanzo almeno questo merito, di avermi tenuto un po' a bada oggi.

adesso devo trovarne un altro che faccia lo stesso e magari anche di più.

Love,
MC

+29 *** L'OCCHIO DEL MALE *** STEPHEN KING (o della fine del ventottesimo libro nel 2017)

ho finito questo terzo libro di King già da qualche giorno, ma per casini vari (tra cui pigrizia fisica e mentale) non sono riuscita a scriverne prima.

dei tre letti fino ad ora, L'occhio del male è quello che ho trovato più cupo, con qualche immagine descrittiva che faceva decisamente l'occhiolino all'horror. niente di pauroso, no, solo una finestra aperta sull'orrifico da cui King fa affacciare il lettore, come a dire: ecco, guarda là, guarda cosa può diventare la realtà, se continuo a lavorarci sopra...ma per questa volta va bene così, chiudiamo la finestra, dai, che sennò c'è corrente e allora si che dovrai tenerti forte!

la storia è fantasiosa ma come sempre in King, impregnata di sentimenti vari che caratterizzano soprattutto il protagonista, William Halleck.
avvocato obeso, rimane vittima di una maledizione da parte di un vecchio gitano dopo che, per una fatale distrazione, investe con l'auto e uccide la madre di quest'ultimo. la vendetta del figlio consiste quindi in una maledizione che lo condanna a vivere, per arrivare poi a morire, perdendo peso. sì. condannato a dimagrire anche tre chili al giorno alla faccia delle migliaia di calorie ingerite.
il problema creerà conseguenze difficili nel rapporto con moglie e figlia e nella sua vita personale, e William arriverà in qualche modo a trovare una soluzione per annullare la maledizione ma sul finale... King ci sorprende ancora.
finale netto, improvviso, quasi. lo si comincia ad assaporare già da qualche pagina, ma poi alla fine vuoi o non vuoi, sorprende. a me ha sorpreso.

se dovessi fare una classifica di questi tre romanzi, vince La zona morta anche se appena sotto, proprio pochi centimetri sotto c'è subito 22/11/1963 e dopo c'è L'occhio del male.

ora attendo che il mio A. mi illumini nuovamente d'immenso circa nuovi lidi dello Stephen...

io nel frattempo mi sono messa a leggere La piccola casa dei ricordi perduti di Helen Pollard, che fino ad ora si è dimostrato essere un romanzetto da femmine sotto l'ombrellone (anche se io quest'estate sotto l'ombrellone ho letto prima La zona morta e poi 22/11/1963, per dire...) dove una coppia inglese, in vacanza in una sorta di b&b in Francia, scoppia a pochi giorni dall'arrivo perché lui va a letto con la moglie del proprietario di quindici anni più grande e, ovviamente, vengono scoperti dalla fidanzata di lui.
i due vanno via insieme (maddai su...) mentre lei rimane a finire la vacanza. una bella mattina arriva il giardiniere del b&b a far manutenzione al giardino, il quale giardiniere, ma guarda un po', è il figo di turno che suda a comando solo sulle braccia e sul petto, mentre lavora a torso nudo a sfrondare gli alberi...
insomma, io al mare leggo delle riviste da 1€ da mononeurone, se proprio devo abbassare i giri del cervello...
vabbè, arriverò in fondo a questo libro comunque ma...

Love,
MC

Post in evidenza

ANNALISA

Quest'anno il premio per miglior regalo di Natale va a mia cognata che con E poi siamo finiti nel vortice, ultimo disco di Annalisa, ha ...