20 gennaio 2018

TAGLIO O NON TAGLIO?

(disquisizioni sui massimi sistemi, stasera. occhio che i neuroni potrebbero stancarsi!😂)

qualche giorno fa mi è venuto in mente di tagliarmi i capelli.

hai 39 anni, dai, mi dicevo, inizia a fare i conti col fatto che non sei più una ragazzina ma ormai una donna, tu che hai sempre pensato e detto che "oltre una certa" le donne devono avere i capelli non più lunghi di un tot sennò sono ridicole...

ci ho pensato e ripensato, complice anche il fatto che ultimamente me li dovrei lavare un giorno sì e uno no, non di più, grazie alla meravigliosa aria che si respira a Roma o vai a capire per quale altro astruso motivo, fatto sta che iniziavo a rompermi di tutta questa manutenzione. 
Sarah Jessica Parker, 53 anni. Per dire...
che poi, a bene vedere, si tratta solo di lavarli, tenerli avvolti nel turbante di spugna una mezz'ora o fino a quando mi va, e poi asciugarli, con ben poca piega... insomma, più che altro è la breve resa successiva che mi rompe, che il lavaggio e asciugatura in sé. ma tant'è.

così ci ho pensato e ripensato, ho chiesto in giro e...ciao! niente, nada, nein. 
mi sono accorta che in giro ci sono donne ben più attempate della quipresente che portano fluenti chiome da ventenni, e ventenni non sono e la ventina l'hanno superata da un bel po', mentre io son qui, senza manco un capello bianco a 39 anni suonati (e visto che pare abbia preso da mia mamma, avrò davanti forse un'altra decade di immunità dal bastardo capello bianco) con i capelli a quasi metà schiena e mi preoccupo? ma anche no! 😋
finché non diventerò insofferente, andrò avanti anche se, conoscendomi, tra non molto mi verrà e qualcosa finirà per cadere ai miei piedi e a quelli del mio parrucchiere di fiducia, il mitico Franco Jr Anelli di Frascati...

per ora niente, continuo a fare la trentanovenne che non lo sembra, a detta di qualcuno, e a godermi le chiome fluenti. 
che poi c'è da dire che quando sono di una certa lunghezza hanno il loro fascino. 
embè sì, eh?!

Love,
MC

11 gennaio 2018

+3 *** UNICO INDIZIO LA LUNA PIENA *** STEPHEN KING (o della fine del terzo libro nel 2018)

ho abbandonato L'ulivo e le pietre. ebbene sì, l'ho fatto ed ora giace nel luogo in cui stava prima e dove starà fino al ritorno alla sua casa, quella delle zie di Genova®
succede molto raramente che lasci perdere un libro. di solito tiro avanti a leggere, magari arranco un po' più del solito, altre vado spedita (tutto dipende dalla storia, da come le parole sono messe vicine e, perché no, dalla me in quel momento in cui leggo quel libro preciso...) ma arrivo sempre in fondo, in qualche modo. 
questa volta ho gettato la spugna abbastanza presto, devo dire, ma non capivo molto. la questione israeliano-palestinese, questo il tema di questo libro di Ugo Tramballi. non ci ho mai capito granché di questa storia e continuo a non capirci niente. sarebbe forse stata la volta buona capirci qualcosa, magari, solo che per me un libro deve farsi leggere se non altro con piacere: magari non travolge, non porta fuori dal tempo e dallo spazio (ma quando succede...goduria!) ma se nemmeno piace...beh, scusate, perché farsi del male in un momento che dovrebbe essere di relax mentale? 
ecco, sulla base di questo, ho chiuso il suddetto e niente, sono passata al successivo King della mia lista personale, sempre quella stilata dal mio personal trainer A. e quindi ho preso in mano la versione digitale di Unico indizio la luna piena.

una storia lunga un anno, perché questo libro di ben 47 pagine fu scritto in dodici episodi che, secondo l'iniziale progetto, dovevano essere inseriti in un calendario. 
sissignori, sarebbe stato pubblicato un calendario con episodi di un romanzo breve scritti da Stephen King ed immagini illustrative dell'episodio stesso. purtroppo il progetto naufragò ma non l'idea in sé, infatti parole e immagini vennero comunque pubblicate in un libretto che divenne Unico indizio la luna piena.
esiste la versione originale fatta di parole e immagini, nell'edizione cartacea; purtroppo per me in ebook ho potuto godere solo delle parole, ma ho avuto qualche soffiata dal mio personal trainer sullo stile dei disegni.

qui si parla di un lupo mannaro che ogni mese, al plenilunio, fa macello - nel senso letterale del termine - in una cittadina americana dove i suoi abitanti, dapprima increduli per i fatti accaduti e col passare dei mesi sempre più spaventati, si troveranno liberati da questo caos per mano della persona meno accreditata e meno popolare della città.

mi sta venendo in mente adesso che ad abitare in una cittadina americana in mezzo al nulla, con boschi nei paraggi e il tipico scenario da film tipo: l'unico distributore di benzina, l'unico locale dove andare a bere, l'unica stazione di polizia nel giro di 20 miglia... ci sarebbe stato da aver paura a sfogliare le pagine del calendario e leggere ogni episodio. 
il genio di King. ancora.
che poi a ben vedere, il linguaggio usato è anche molto semplice, comprensibile da tutti (proprio perché un calendario se lo comprano tutti, no? e quindi a tutti sarebbe dovuto arrivare il messaggio mensile) ma efficace.
bello. mi è piaciuto.

ora passo a Scheletri sempre di King e vediamo che succede.

Love,
MC

07 gennaio 2018

+2 *** LACRIME DI SALE *** PIETRO BARTOLO (o della fine del secondo libro nel 2018)

e' difficilissimo dire qualcosa di questo libro, difficile come non mai, come non mi è mai successo in tutti questi anni.

Pietro Bartolo è il medico di Lampedusa che presta il primissimo soccorso alle donne, i bambini e gli uomini che arrivano sulla sua isola, e lo presta solitamente sul molo se non direttamente sulle navi della capitaneria di porto.
un uomo, un medico. un eroe.

(...) provo a immaginare la scena di una mamma disperata che sa di dover morire da un momento all'altro. che non ha alternative se non quella di adagiare la sua bimba tra le braccia di un'altra donna. una donna che nemmeno conosce, un'estranea, con la quale ha condiviso solo quella porzione di viaggio e alla quale sta affidando ciò che ha di più prezioso. con la speranza che la compagna di traversata possa proteggere la sua creatura e fare in modo che almeno lei si salvi.
io credo che tutto ciò non sia umano. eppure accade ogni giorno, continuamente, e noi ce ne accorgiamo solo quando diventa "notizia", e poi facciamo presto a dimenticare, a tornare alla nostra routine. (...)


Pietro e Favour, la bimba affidata ad altre braccia..

forse questo basta a spiegare il mio stato d'animo leggendo e, soprattutto, cosa ho sentito dentro di me al sentire la prima "notizia" riguardante in qualche modo migranti in arrivo, in transito, sulla nostra terra.
mi è venuto il mal di stomaco che tante volte ha provato e prova Pietro Bartolo aiutando questi suoi, questi nostri fratelli disperati.
perché non puoi essere che disperata, se ti imbarchi da sola, incinta, con una bambina piccola che poi lasci nelle braccia di una donna sconosciuta.

che lo leggano tutti questo libro, a iniziare dai loschi figuri che siedono in Parlamento e poi tutti, tutti, indistintamente tutti.

Love,
MC

06 gennaio 2018

COME LE PIETRE DEL FIUME...

ogni tanto mi diverto a cambiare la grafica del blog; mi piacerebbe di più se potessi personalizzare fino in fondo il mio spazio digitale, ma le mie conoscenze informatiche pari a zero-virgola poca roba non me lo permettono (nonostante qualcuno mi ritenga una non dico esperta ma che sa barcamenarsi), quindi mi devo accontentare di quanto blogger.com fornisce. che poi non è male, per carità, è solo che, per esempio, ho foto che reputo bellissime, fatte dalla quipresente, che sarebbero su misura per lo sfondo, eppure restano lì, nell'archivio digitale da due terabyte...

lo sfondo che ho scelto questa volta mi sembra di non averlo mai utilizzato, da che sono nata su blogger, ma non è questo il punto.
il punto è che voglio fare come le pietre di questo fiume; se mi voglio dare un proposito per questo 2018 (parla una che fugge i bilanci di fine anno, di compleanni, di periodi e così via, così come i buoni propositi - se non altro perché a meno di scrivermeli, due giorni dopo averli pensati, puf, svaniti, andati...) è proprio questo: essere una pietra di fiume, senza traccia di muschio perché, seppur travolta dalla vita e dagli eventi (nel senso che non ho proprio una vita moscia, questo 2017 me l'ha insegnato e continua a farlo il suo collega più giovane), non mi sposto, resto lì, resisto. sarà da sistemarmi tra le altre pietre certo, lo farò e troverò il mio posticino, ma senza rotolare via. almeno, voglio provarci. e per rotolar via intendo non perdere il controllo, non venir spazzata da quello che vivo e che, non per scelta mia, mi rompe le scatole, così da potermi godere l'acqua addosso, quella fresca di montagna, che arriva dal ghiacciaio più in alto...

un proposito che per adesso ho fermato sullo schermo del computer e che mi tornerà alla mente ogni volta che passerò da qui. chissà come andrà, cosa ne verrà fuori.
questo 2018 è ancora tutto da scrivere.

Love,
MC

05 gennaio 2018

+1 *** L'UOMO IN FUGA *** RICHARD BACHMAN (o della fine del primo libro nel 2018)

succede sempre così: il libro che inizio a fine dicembre, va sempre a finire l'anno dopo ed io, sempre, lo considero il primo della lista del nuovo anno.
questo L'uomo in fuga è il primo di quella che spero sia una lunga lista, più lunga di quella del 2017, visto che quella del 2016 era stata del tutto ragguardevole (2016 batte 2017 46 a 36, santi numi!).

questo mio sesto King letto (e sì, perché Bachman è solo uno pseudonimo di Re Stephen), l'ho finito mercoledì 3 gennaio tra il viaggio in metro per andare a lavorare e i minuti prima dell'inizio del lavoro (che per il lavoro che è non mi permette certo di farmi i fatti miei addirittura con un libro davanti - con la mente sì, a volte, ogni tanto-tanto), leggendo forsennatamente e senza curarmi di chi arrivava, diceva, parlava...
dovevo sapere come sarebbe finito, non avrei potuto resistere sei ore prima di vedere l'epilogo della storia e così è successo che alle 8:59 ho chiuso l'ebook con davanti la parola Fine. e nella mia testa si sono materializzate le parole porcamiseria 😨.

non c'è niente per cui provar paura andando avanti con le pagine, piuttosto ho provato un senso di disagio nel ritrovare scritte, ben 36 anni fa, cose, emozioni, pensieri che, cari miei, descrivono molto bene il corrente 2018 e il suo predecessore 2017, che forse ha più materiale di discussione in quanto più anziano. uno per tutti, che mi è rimasto impresso, è il concetto che se qualcosa veniva mostrato o detto in tri-vù (l'erede della nostra tivù) allora era vero, fuori discussione, realtà. che fosse assurdo o meno non importava, dal momento che il senso critico e valutativo dei cittadini era stato ridotto a zero...proprio per propinare la "realtà" scelta da altri attraverso lo schermo.

nell'anno 2025 Ben si ritrova, costretto dai tragici eventi che lo coinvolgono (non ultimo quello di appartenere alla classe svantaggiata della periferia della città in cui vive) a scegliere di partecipare al gioco dell'Uomo in fuga per provare a guadagnare soldi e poter curare la figlia piccola, gravemente malata.
l'uomo in fuga è un reality, diremmo oggi, pensato dalla Rete, dove il protagonista, ricercato da forze speciali dette i Cacciatori, guadagna 100 nuovi dollari americani per ogni ora in cui non si fa trovare, riuscendo a rimanere vivo. la posta in gioco è altissima, poiché i cittadini che lo vedono possono denunciarlo ai Cacciatori, i quali devono farlo fuori. questo è il loro lavoro, uccidere persone.
il tutto, in diretta tri-vu.

dramma psicologico per il protagonista, lo si tocca con mano, disperazione concreta, nostalgia di casa per la moglie e la figlia...
inaspettato finale, amaro, tragico. a tratti eroico, per me.

questo romanzo fa parte della lettura propedeutica che il mio personal trainer A. mi ha indicato e, come tutti gli altri King, è stato bevuto, assaporato, goduto e apprezzato al 100%.

ora mi fermo per un attimo e mi trasferisco in Italia con Lacrime di sale di Pietro Bartolo della libreria delle zie di Genova®, ma poi ho la scaletta di Re Stephen propedeutica a IT che mi aspetta! 😎

Love,
MC

Ps: a differenza di due sere fa, stasera in tv non c'è una mazza, nada, nothing, nichts... 😐



01 gennaio 2018

STASERA IN TIVU'

quasi ogni sera, se come questa sono a casa a orari decenti per vedere un film in tv dall'inizio (quindi NON quando stacco alle 21) stasera in tv è quanto digito su google.com (senza il quale siamo tutti praticamente monchi, ormai. ma come facevamo a vivere senza, prima? boh!) e per la maggior parte delle volte la risposta che google.com mi dà è decisamente sconfortante, con il nulla cosmico disponibile sullo schermo piatto -e sono quelle sere in cui, alla fine, mi rifugio nel web o, meglio ancora, me ne vado a letto a leggere.
poi invece ci sono serate come questa che porcavaccaboia, il benedetto che le ha pensate (sia persona o computer) ha voluto farci smoccolare.
perché:

- RAI1: Roberto Bolle danza con me-tanta, tantissima roba, sprecata, occhei, perché l'etoile è gaio, ma tanta roba lo stesso, sia artisticamente che, ehm...anatomicamente;
- RAI2: Rapunzel della Disney - bello bello bello, come i cartoni Disney sanno essere, anche a 39 anni suonati (siamo tutti bambini dopo tutto);
- RAI3: Il gioiello del Nilo - ovverosia il sequel di All'inseguimento delle pietra verde, commedia avventurosa con un portentoso e fascinoso Micheal Douglas, che ho visto e rivisto e rivisto ancora da un certo punto della mia infanzia in poi, avendolo registrato su VHS;
- RAI4: Dracula di Bram Stoker - che ho visto pochi mesi fa in dvd e che rivedrei volentieri ma che il resto della famiglia schifa solo dal titolo, quindi nada...
- ITALIA1: Independence Day - senza il quale posso anche vivere ma che, perché no, ogni vent'anni posso anche vedere;
- RETE4: Via col vento -per il quale non c'è proprio niente da dire, se non una nota personale, ovvero che giusto ieri sera ho avuto per le mani e sotto gli occhi il famoso occhi-negli-occhi di Vivien Leigh e Clark Gable;
- PARAMOUNT PICTURE: Mona Lisa Smile - con la mia amica Julia Roberts nella versione al femminile de L'attimo Fuggente, che ho visto e rivisto ma che fa sempre piacere vedere - un po' tipo Pretty Woman, che però sta spanne e spanne sopra per il piacere di visione;
- SONY: Invictus - L'invincibile - filmone, che mi attira meno di altri e che, diciamo, passa, ma messo nel mucchio così, ti fa dire porcavacca...
- CIELO: Buon compleanno Mr.Grape - tanta roba anche qui, un giovanissimo Johnny Depp, quando ancora si lavava 😅;
- LA7: Il cowboy col velo da sposa - visto e rivisto anche questo quando ero ancora minorenne, e che mi farebbe piacere rivedere.

insomma, questo è quanto e per fortuna son finiti i canali e non ho Sky.

ci sono sere in cui il televisore è un complemento d'arredo e alte come questa, quindi ora domando e mi domando: se c'è una persona dietro a questa scaletta, è un microcefalo o uno stronzo che si diverte a farci scapocciare; se invece c'è un algoritmo, l'umano che l'ha messo insieme deve essere lo stesso microcefalo di cui sopra, sennò non si spiega.
detto questo, pare che il telecomando si sia nel frattempo fermato su Rai2, più o meno volontariamente...

Love,
MC

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